R.: Per molti
sembrerà una domanda ovvia, ma spesso ci sentiamo rispondere in
modo alquanto stravagante. Cercherò di spiegare il tutto in modo
semplice e chiaro. Innanzitutto dobbiamo partire da questo
principio fondamentale: "quando due corpi di diversa
temperatura sono a contatto, si ha inevitabilmente un passaggio
di calore da quello più caldo a quello meno caldo". Se per
esempio prendiamo in mano un pezzo di ghiaccio avvertiamo subito
la sensazione di freddo dovuta dal fatto che il ghiaccio assorbe
calore dalla mano raffreddandola ( passaggio di calore ),
e non viceversa. Quindi se mettiamo del cibo in una scatola
chiusa dove è presente un corpo molto freddo ( freezer o
evaporatore ) che assorbe calore, queste sostanze di
conseguenza si raffreddano. Per cui il frigorifero assorbe il
calore dei cibi contenuti al suo interno, tramite il freezer
(corpo molto freddo), trasportandolo all'esterno viene espulso
dal radiatore. Perciò è molto importante che le chiusura della
porta e l'isolamento termico sia il più efficace possibile, in
modo che l'interno del frigo rimanga isolato dall'esterno.
R.: La capacità
effettiva espressa in Litri va calcolata nel seguente modo:
Cubatura del vano interno in cm.(3) = altezza
interna utile X larghezza
interna utile X profondità utile
+
Cubatura del vano porta in cm.(3) =
altezza interna utile X larghezza
interna utile X profondità interna
utile
Dividendo poi X 1.000
( 1 Lt. = 1.000 cm.(3) )
R.: I
frigoriferi di una volta erano progettati per poter durare molti
anni in quanto, allora, era considerato oggetto di lusso. I
materiali per la costruzione della scocca metallica erano di
sezione adeguata al sostegno dell'intera struttura, con
trattamenti antiruggine e vernici semplici ma efficaci.
L'isolamento Termico di maggiore spessore con lana di roccia, la
chiusura a scatto e un compressore
maggiorato che da un ottimo rendimento e sicura
funzionalità. Anche i gas inerti utilizzati nei circuiti
refrigeranti, SO2, Ammoniaca, R12, sono maggiormente efficaci, ma
sono inquinanti e nocivi per la salute.
R.: La "chiusura a
scatto " o " chiusura a scocca " della porta di un frigorifero è
un sistema di sicura chiusura in quanto l'operazione di apertura
può avvenire solamente agendo sull'apposita maniglia a leva.
Questo tipo di chiusura è composta da due parti essenziali, una
parte fissa, generalmente ancorata nella parte portante del
mobile, che funge da gancio e una parte mobile fissata sullo
sportello. Quando viene chiuso lo sportello il gancio va ad
azionare il sistema di chiusura, bloccando così la porta,
emettendo quel particolare suono sordo come quando si scoccano
le dita. Questo tipo di chiusura è stata bandita per motivi
sicurezza negli anni '70, in quanto non essendo possibile
l'apertura dall'interno si poteva verificare che per gioco
qualche bambino potesse rimanere chiuso bloccato all'interno.
R.: Negli anni 50/60 il
frigorifero serviva essenzialmente per poter contenere e
mantenere per più giorni carni, latte e formaggi, per coloro che
se lo potevano permettere. Per cui essendo considerati alimenti
di relativo valore, venivano tenuti sotto chiave dal
proprietario.
R.:
Purtroppo
non è possibile effettuare questa operazione in quanto per poter
rispettare le normative dei consumi di classe A e rispetto
dell'ambiente dai gas inerti ecologici, dovremmo effettuare la
sostituzione di un nuovo compressore ed evaporatore che farà
perdere al frigorifero le caratteristiche dell'originalità.
R.:
Se prendiamo
in considerazione un frigorifero da 190 litri in classe A e un
frigorifero d'epoca con la stessa capacità e rileviamo i
relativi consumi ci accorgeremo, a primo impatto, che
effettivamente il risparmio energetico è rilevante, circa un
buon 50%, ma, praticamente c'è da tener conto di alcuni non
trascurabili effetti temporali spesso non considerati. In
questo grafico che segue si può comprendere meglio quanto sopra
citato che ci ridimensionerà l'effetto.
Frigorifero d'epoca anni
'50: Come possiamo notare la linea dei consumi
del frigorifero d'epoca rimane pressoché costante nei suoi oltre
cinquanta anni di vita in quanto i materiali di cui e' costruito
non modificano le sue caratteristiche. La minima variazione
registrata a ribasso dei primi trenta anni di vita del frigo è
determinato dalla stabilizzazione della corrente di
alimentazione determinando un maggiore rendimento del
compressore. Il costo di un frigorifero negli anni 50/60 si
aggirava sulle 50.000 lire, pari circa allo stipendio
mensile di un operaio. Il frigo consuma in media 525 Kw/annui
Frigorifero anni '80 in
classe C-B: Nel periodo del grande consumismo,
le aziende costruttrici, modificarono di molto il modo di
costruire elettrodomestici, per poter combattere l'agguerrita
concorrenza in arrivo dall'estero. Venne sostituita la scocca
esterna, prima in lamiera metallica, con dei pannelli
plastificati o multistrati, l'isolamento termico venne
sostituito con iniezione di poliuretano espanso molto più
economico della lana di roccia, venivano montati compressori
sempre più piccoli ed economici, venne anche cambiato il
sistema di chiusura della porta con l'utilizzo della guarnizione
magnetica. Queste modifiche hanno fatto si che il costo del
frigorifero diminuisse sensibilmente e con esso di conseguenza
anche le prestazioni e la durata nel tempo. Con il passare degli
anni il frigo, a causa della fragile struttura inizia a perdere
l'isolamento termico, dovuto dall'inefficace chiusura della
porta, dalle sottili pareti e dai ripetuti malfunzionamenti del
termostato, il compressore e' sempre più sollecitato a
surriscaldamento, specialmente nei frigoriferi ad incasso, e conseguente minor resa. Di conseguenza avremo
un inevitabile aumento dei consumi e del rendimento, senza
calcolare che il surriscaldamento eccessivo del compressore
porta alla riduzione della vita del frigorifero stimata
all'incirca di 20/25 anni. Negli anni '90 un frigorifero costava
circa 400.000 £ire e lo stipendio medio era superiore al
1.000.000 £ire. Il frigo consuma in media 500 Kw/annui. Il risparmio energetico risulterà
pressoché nullo (circa € -7,50).
Frigoriferi in classe A:
Con l'avvento dei frigoriferi di terza generazione, in
classe A si e' dovuto modificare sia il consumo dei compressori
( sempre minore) che l'utilizzo dei gas refrigeranti, per poter
rientrare nei parametri di efficienza e rispetto dell'ambiente.
Nei primi anni di vita di un frigorifero in classe A, il
risparmio energetico e' notevole. Ma con il passare degli anni
il rendimento diminuisce a causa delle alte temperature del
compressore, l'isolamento termico perde la sua efficacia dovuta
al sottile spessore e dalla presenza delle tubazioni
refrigeranti al suo interno, all'usura delle guarnizioni dello
sportello e all'insufficiente areazione del dissipatore di alta
pressione, specialmente nei frigoriferi ad incasso. L'utilizzo
di termostati elettronici che impazziscono, il sistema di
ventilazione nei frigo no-frost
bloccati da formazioni di ghiaccio, insufficienza di areazione,
dopo circa i primi 5 anni di vita il frigorifero incomincia a
perdere le sue caratteristiche iniziali, diminuirà il rendimento
aumentando i consumi. La vita media di questi frigoriferi e'
stimata all'incirca in 10 anni, il costo si aggira sulle 300,00
€. Il frigo consuma in media 300 Kw/annui ( risparmio € -60,00)
Morale della
favola........
in 35 anni avremmo, acquistato tre frigoriferi più eventuali e
molteplici riparazioni, contribuito all'inquinamento dovuto allo
smaltimento dei vecchi frigoriferi, insoddisfatti del rendimento
precario specialmente alle alte temperature estive e aver speso
di più. Non ci resta che tirar fuori dalla cantina il vecchio
frigorifero della nonna e rimetterlo in funzione con un buon
restauro ........ dopo di che farà anche la sua bella figura
estetica.
R.:Un frigorifero d'epoca per poter
funzionare bene, la temperatura della cella freezer deve
raggiungere i -12/-15 gradi, di conseguenza l'aria contenuta al
suo interno si cristallizza attaccandosi sulle pareti, creando
così uno spessore di brina. Ogni volta che apriamo lo sportello,
altra aria entra nel frigo producendo altra brina. Quando lo
spessore del gelo ha raggiunto qualche centimetro, il frigo va
sbrinato, in quanto la brina ostruisce a suo tempo la
dissipazione dell'evaporatore. Lo sbrinamento si potrà
effettuare posizionando il termostato nella posizione OFF (
sbrinamento manuale ), in alcuni modelli era previsto un
pulsante di sbrinamento semiautomatico. In alcuni modelli
FIAT degli anni 50/60 veniva istallato un Timer a tempo, che,
automaticamente, sbrinava ciclicamente il frigo. L'acqua
dello sbrinamento veniva raccolta nella vaschetta "Raccogli gocce"
posta sotto il freezer. E' sconsigliabile sbrinare il
freezer con l'aiuto di oggetti metallici appuntiti per evitare
di perforare l'evaporatore, rendendo così inutilizzabile il
frigorifero, ma utilizzare una semplice bacinella di acqua calda
posizionata all'interno del freezer.
Premesso che il gas refrigerante contenuto
all'interno del circuito di un frigorifero rimane inalterato per
tutta la durata del frigorifero stesso e non si esaurisce
affinché non avviene la perforazione o l'apertura del circuito. Alcuni frigoriferi degli anni 50 come
Bosch, utilizzava gas
SO2 (solfato di sodio), come gas
refrigerante, pompato da un compressore a pistone azionato da un
motore tramite puleggia in quanto questo tipo di gas doveva
essere sottoposto ad una maggiore pressione nel circuito
primario. Ancora oggi e' possibile trovare il
gas SO2 ( comunemente chiamato
anche Bisolfito) presso i rivenditori enologici, ma l'operazione
di ricarica è alquanto pericolosa, dovuta alla alta tossicità
del gas e va effettuata in ambienti sicuri, areati e da
personale specializzato.
Effettivamente il gas
Freon 12 non è ormai più reperibile
commercialmente in quanto dichiarato " inquinante e responsabile
del buco dell'ozono ". Si potrà però ancora utilizzare il tipo
R409A ( in alternativa R413) senza dover sostituire il
compressore o l'evaporatore.
Già negli anni 30/40 venivano messi in
commercio frigoriferi con circuito di refrigerazione cosiddetto
a " ciclo ad assorbimento ", in quanto non essendo disponibile
ancora l'uso massiccio della corrente elettrica, non si potevano
utilizzare motori o compressori elettrici. Il principio
consisteva nell'utilizzo di gas come Ammoniaca o Solfato di
Sodio, il quale venendo riscaldato da un bruciatore a gas
o kerosene, dava luogo alla pressione necessaria all'interno del
circuito facendo aprire il limitatore, generando così
l'espansione del liquido nell'evaporatore creando l'effetto
freddo. Il frigo non era munito di termostato e quindi
funzionava in modo continuo. Successivamente il bruciatore venne
sostituito da una resistenza elettrica e relativo termostato,
eliminando così l'utilizzo ingombrante della bombola o del
serbatoio di kerosene. Lunghi periodi di inattività del
frigorifero però, dovuti specialmente dalla mancanza di gas o
kerosene, davano luogo al blocco del circuito refrigerante. A
questo punto era necessario l'intervento di un tecnico che
posizionando il frigo sotto-sopra per qualche giorno riusciva a
far ripartire il sistema bloccato. Questo era allora l'unico
tipo di intervento che il venditore o il tecnico era chiamato a
fare e che custodiva gelosamente nei propri saperi.
-
Domanda:
Comprare un frigo d'epoca restaurato e
perfettamente funzionante oppure ripiegare su un classico
magari Vintage ???. Essendo il frigorifero un
elettrodomestico in funzione 24h su 24h, temo che un oggetto
che abbia già 50 anni di vita, sia fragile e quindi non per
uso quotidiano. Cosa ne pensa in merito? [Andrea
(NA) ]
R.:
Premesso che un
frigorifero che funziona non sta mai acceso 24 su 24 ore, ma
circa 10 su 24 in quanto raggiunta la temperatura il frigo si
spegne. I frigoriferi degli anni 50/60 erano costruiti con
materiali buoni e robusti che dovevano durare a lungo, perché
questa era la filosofia del tempo. Anche l'elevato costo a quei
tempi, lo giustificava. I materiali usati erano sempre
sovraddimensionati, lavorando così a basse temperature in regime
otterremmo un più lungo periodo di funzionamento. Un oggetto che
ha funzionato per più di 50 anni senz'altro ne farà ancora
molti. Un punto a sfavore con i nuovi frigoriferi in Classe (A)
sono i consumi, ma se si fa due conti le potrei dire che la
differenza annua non supera le 20,00€ di corrente. La linea
retrò e il rendimento però non ha pari.
-
Domanda : Alcuni frigoriferi, come
quelli di una volta , hanno il freezer con lo sportellino
appena appoggiato, altri invece hanno una chiusura quasi
ermetica. Quale sarà la differenza di funzionamento ????.
R.: Lo sportellino freezer appoggiato,
come quello nei frigoriferi di una volta, serve solamente
per mantenere al suo interno una temperatura approssimativa di
circa -12°/-18° e contemporaneamente raffreddare per caduta
l'interno del frigo ad una temperatura di +2°/+6°. Per questo
motivo che lo sportellino e la vaschetta raccogli gocce non
devono chiudere ermeticamente. Riguardo ai frigoriferi che hanno
il vano freezer chiuso ermeticamente , avemmo al suo interno una
temperatura minore di -20° , per cui potremmo utilizzarlo come
freezer da "3/4 stelle" a più lunga conservazione. La
temperatura all'interno del frigo di circa +5°/+8°, è mantenuta
da una ulteriore piastra di raffreddamento, generalmente posta
sullo schienale, con sbrinamento automatico. In conclusione
avremmo comunque un frigo funzionale in ambedue i casi, ma nel
frigo con freezer chiuso ermeticamente avremmo a disposizione
una temperatura più bassa ( per poter mantenere meglio e più a
lungo i cibi ), avremmo una minor formazione di gelo nella cella
( quindi meno cicli di sbrinamento ) e il vano frigo senza
formazione di gelo in quanto si sbrina da solo. Per questo
motivo che nei frigoriferi di una volta il rendimento del frigo
era più efficace.
Fabio Gambioli
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